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ZONE DI INTERESSE STORICO

Il Wood è situato nel cuore del Centro storico di Salerno che è il luogo più antico della città, il centro con più attrattive di interesse culturale come :

COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA SOFIA

La chiesa venne costruita dai Gesuiti agli inizi del XVII secolo e, fino al 1868, fu intitolata al Salvatore. Questo luogo di culto fu costruito sui resti di un'antica chiesa costruita intorno all'anno 853 dal vescovo Bernardo in onore "Domini et Salvatoris" e su un complesso di case e giardini mentre, per la costruzione della Piazza Abate Conforti, fu necessario l'abbattimento di un'altra chiesa intitolata a San Grammazio. I lavori di costruzione furono molto lunghi tanto che la cupola fu completata solamente nel 1716. In un documento del 1215 è denominata S.Salvatore de Coriariis ed in un altro del 1338 a S. Salvatore de Plano Montis. Nel 1592 il monastero di S.Sofia fu occupato dai PP. della Compagnia di Gesù chiamati a Salerno per occuparsi dell'educazione giovanile. Con la soppressione dell'ordine nel 1776 la chiesa passò ai padri carmelitani che le dettero la nuova denominazione di Maria Santissima del Carmine. Ridotta ad un cumulo di rovine in seguito alle soppressioni napoleoniche la chiesa fu completamente restaurata in stile neoclassico dall'arcivescovo Marino Paglia.

TEMPIO DI POMONA

Il tempio, nonostante alcuni dubbi al riguardo, è di epoca romana, quando la città di Salerno, sede di diversi templi (dedicati a Bacco, Venere, Giunone e Priapo), ricevette il titolo di "Collegio degli Augustali" a dimostrazione della grande importanza che rivestì durante il periodo romano.

Ai nostri giorni è giunto solo il tempio di Pomona caratterizzato, all'interno e all'esterno, da una quindicina di colonne di stile ionico unite tra di loro da un arco gotico a sesto acuto. I capitelli, sempre di stile ionico, sono costituiti da quattro teste della dea Pomona ed una lastra quadrata a coronamento del capitello formata da facce concave. Del tempio sono stati rinvenuti anche la pavimentazione, il solaio con arco centrale a tutto sesto, un tronco delle fondamenta, delle monofore ed una lapide muraria.

MUSEO DIOCESIANO

l Museo Diocesano del Duomo di Salerno ha sede nell'antico ex seminario arcivescovile che fu, precedentemente, l'ultima sede della scuola medica salernitana (quivi soppressa nel 1811) ed è punto di riferimento importante per la conoscenza della storia e della cultura campana dal medioevo al XVIII secolo.Il seminario di Salerno fu fondato dall'arcivescovo Gaspare Cervantes, a seguito delle prescrizioni dettate dal Concilio di Trento il 15 luglio 1563. Il luogo prescelto per la costruzione dell'edificio fu individuato in un'area a nord della Cattedrale e la sua realizzazione avvenne in maniera disorganica, tanto che si resero necessari svariati interventi di ristrutturazione nel corso dei secoli, fin quando l'arcivescovo Lupoli, nel 1832, fece sopraelevare il secondo piano e rifare l'intera facciata, determinando l'attuale conformazione dell'edificio

I GIARDINI DELLA MINERVA

Il giardino della Minerva è un orto botanico situato nel centro storico di Salerno. Durante il medioevo fu utilizzato come giardino dei semplici a fini didattici per gli studenti della scuola medica salernitana; per tale motivo è ritenuto l'antesignano degli orti botanici intesi nell'accezione moderna del termine.

Rientra nel network "Il Parco più bello d'Italia".Il Giardino della Minerva si trova nel cuore del centro antico, in una zona denominata nel Medioevo “Plaium montis”, a metà strada di un ideale percorso che si sviluppa lungo l’asse degli orti cinti e terrazzati che dalla Villa comunale salgono, intorno al torrente Fusandola, verso il castello di Arechi. Il “viridario” fu proprietà della famiglia Silvatico sin dal XII secolo, come testimonia una pergamena conservata nell'archivio della Badia di Cava de’ Tirreni. In seguito, nel primo ventennio del 1300, il maestro Matteo Silvatico, vi istituì un Giardino dei semplici, antesignano di tutti i futuri Orti botanici d’Europa. In questo spazio di straordinario valore culturale oggi identificabile, appunto, nell'area del Giardino della Minerva, erano coltivate alcune delle piante da cui si ricavavano i principi attivi impiegati a scopo terapeutico.